Descripción
Un volume in-8° (149 x 95 mm), cc. [4], 108. Legatura in cartone del secolo XVIII; titolo manoscritto al dorso. Marca tipografica della luna crescente con le punte in alto in cornice figurata. Testatine e capilettera silografici; caratteri latini e greci. Un piccolo camminamento di tarlo nel margine esterno delle cc. 70-74, per il resto ottimo esemplare. Prima edizione delle rime di Luca Contile di ispirazione petrarchista dedicate a Isabella Gonzaga d Avalos con la celebrazione di Giovanna e Maria d Aragona e del marchese del Vasto, Alfonso d Avalos, al cui servizio l autore fu dal 1543 al 1548. I componimenti sono corredati da un commento alla prima parte del filosofo Francesco Patrizi da Cherso, che vi aggiunse anche un Discorso sull amore spirituale, e dagli argomenti di Antonio Borghesi nella seconda e nella terza. Seguono le canzoni di argomento politico, dette le sorelle di Marte, qui in seconda edizione. Il testo è stampato da Francesco Sansovino, figlio di Jacopo, versatile letterato, tra i principali collaboratori delle stampe veneziane, editore in proprio tra il 1560-1562. Luca Contile, letterato senese, fu al servizio del cardinale Agostino Trivulzio a Roma dal 1527 al 1542; notissimo è un passo delle sue lettere in cui descrive la Roma di Paolo III: «Qui veramente si vive con universale contentezza, perché universale è la gratia, che sparge questo santissimo Pontefice. Qui trovano misericordia i poveri, qui sono premiati i dotti, qui sono stimati i buoni, qui sono accarezzati i valorosi soldati, qui stanno secure da le tirannie tutte le persone, qui ponno in tutti i modi fare le lor faccende i mercatanti, qui non ha luogo l otio, perché i dotti quasi ogni dì disputano dinanzi al Papa». Contile entra in rapporti con i maggiori letterati del suo tempo, tra cui il Tolomei, Annibal Caro e Francesco Molza. L anno successivo passa al servizio di Alfonso d Avalos, rimanendo alla morte di questi con la moglie Maria d Aragona. Guastatisi i rapporti con Maria forse in seguito alla rivolta di Napoli capeggiata dal Mormillo, Contile è alle dipendenze dell arcivescovo di Trento, il cardinale Madruzzo, poi di Ferrante Gonzaga e del generale Sforza Pallavicini a Venezia, città in cui entra a far parte dell Accademia della Fama; infine, nel 1560, torna a Milano dagli Avalos, per intercessione dei quali ottiene la nomina a commissario all estimo di Pavia (1562). Edit 16, CNCE 13182; Gamba, Serie, 1333. N° de ref. del artículo LA224
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