Descripción
Autore: AA.VV. Titolo: Primato. Lettere e arti d'Italia. Rivista diretta da Giuseppe Bottai e Giorgio Vecchietti. Raccolta completa dal 1 marzo 1940 al 15 luglio 1943 priva solamente dell ultimo numero doppio del 1 agosto 1943 Luogo di stampa: Milano/Roma Editore: Mondadori/Grafitalia Anno: 1940-43 Condizioni: ottime interne ed esterne (rilegato in tre volumi) Raccolta pressoché completa di 81 fascicoli (manca solo un numero, l'ultimo doppio, il 15-16, dell'agosto del 1943) di questa storica rivista quindicinale uscita dal 1 marzo 1940 al 1 agosto del 1943 diretta da Giuseppe Bottai, ministro dell'Educazione nazionale, e da Giorgio Vecchietti. Così suddivisa: 1940: 20 fascicoli; 1941: 24 fascicoli; 1942: 24 fascicoli; 1943: 13 fascicoli di cui uno doppio, il no 9/10 del 15 maggio (manca l'ultimo doppio, il 15/16, del 1o agosto). Il numero di pagine oscilla fra le 24 e le 32, formato 36x26 cm, legatura tutta tela con titolo in oro al dorso. Ottime condizioni. DESCRIZIONE CRITICA. "Amate palesemente e generosamente le lettere e la Vostra Nazione, e potrete alfine conoscerVi tra di Voi e assumerete il coraggio della concordia". Esordisce così > la storica rivista quindicinale uscita dal 10 marzo 1940 al 10 agosto del 1943, nata con la finalità di permettere all'Italia fascista la possibilità di conquistare una propria e quanto più possibile autonoma funzione dirigente, da perseguirsi in quel solo e unico campo - non certo quello militare - in cui il Paese aveva mantenuto un 'primato' universalmente riconosciuto': quello della cultura. Numerosissimi i collaboratori della rivista, nel campo della critica artistica letteraria e teatrale. Ogni disciplina trova il suo posto: letteratura alta e bassa, narrativa teatro e poesia, arte architettura teatro pubblicità - perfino la traduzione. Moltissimi gli autori pubblicati, spesso in prima edizione, sulle pagine della rivista: Cesare Pavese, Eugenio Montale, Dino Buzzati, Carlo Emilio Gadda, Riccardo Bacchelli, Antonio Aniante, Giani Stuparich, Carlo Linati, Vitaliano Brancati, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, Sibilla Aleramo, Corrado Alvaro, e altri ancora. Naturalmente nel mondo delle riviste di quegli anni - 39/43 - si legge il dibattito politico in filigrana (più o meno in filigrana) e spirano le distinte correnti di pensiero presenti nel fascismo dell'epoca: quella giovane, irrequieta e rivoluzionaria, quella intransigente e più tradizionale legata alle origini del regime, o quella più moderata, talvolta attendista, con una levatura intellettuale più raffinata e colta, riflesso della personalità di Giuseppe Bottai e dei suoi collaboratori. Non solo echeggia il dibattito ma si prefigura forse involontaria l'eco del successivo ridimensionamento dell'azione bellica e l'incrinarsi dell'adesione degli intellettuali al fascismo - cosi come la crisi del partito e del regime stesso. Ma ben oltre e al di sopra del dibattito politico quello che emerge da questi tre anni e' un piccolo o non così piccolo miracolo editoriale. Primato - con la sua foltissima schiera di "professionisti dell'introspezione", come dirlo meglio del Direttore stesso - " finisce per essere la vetrina del fermento culturale di un'epoca in crisi" (Lorenzo Tronfi, Il Primato di Giuseppe Bottai: cultura e politica, 1940-1943). N° de ref. del artículo ABE-1660043115272
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