Descripción
Fabrizio Serra, 2014, pp. 216 --- Se il ruolo della morfologia tradizionale consiste nell'individuare morfemi e nell'assegnare loro un significato, e questo si scontra spesso con l'impossibilità di riconoscere nelle parole i confini di morfema, o con l'impossibilità di assegnare un'unità semantica a una parte dei morfi individuati, l'operazione di distinguere la base dal o dai suffissi nell'etrusco, soprattutto di età arcaica, non pone grandi difficoltà. Meno chiaro, per le note condizioni restrittive dello studio di questa lingua, è il significato da assegnare ai diversi suffissi. Nell'intento di ricostruire i meccanismi ricorrenti nella formazione nominale etrusca, l'autrice del volume, dopo un'ampia ricostruzione della storia degli studi e tenendo conto della funzione sintattica delle forme derivate, studia e analizza in particolare i morfemi -na e -ra, definiti correntemente come «isofunzionali». Tali suffissi sono solitamente rintracciati nell'analisi delle formazioni onomastiche di cui l'etrusco abbonda; essi sono anche riconosciuti come formanti di aggettivi. Dato che la documentazione etrusca è di per sé basata su una netta prevalenza di testi contenenti formule onomastiche rispetto a pochi altri più ricchi di voci lessicali, stabilire delle proporzioni sul ricorrere dei due morfemi prevalentemente nell'onomastica o nel lessico può essere fuorviante; nondimeno, il volume considera il loro impiego nei due ambiti e valuta questi ultimi distintamente. L'analisi qui affrontata si articola dunque nello studio delle forme derivate in -na e in -ra, con riguardo anche agli altri morfemi che intervengono nella derivazione in unione con i due suffissi. Nel corso dell'analisi si tiene pertanto anche conto delle interferenze tra morfologia flessionale e derivativa, in particolare si considera l'impiego di un terzo morfema derivativo, da individuare come -va. Sommario: Ringraziamenti. Abbreviazioni. Introduzione. La derivazione nominale in etrusco: 1. Il morfema -na e altri suffissi di derivazione: 1. 1. L'Onomastica: 1. 1. 1. Nomi da prenomi riconoscibili; 1. 1. 2. Forme composte da uno o più suffissi + -na; 1. 1. 3. Nomi da voci lessicali; 1. 1. 4. Nomi di origine italica (e celtica); 1. 1. 5. Grecanici o presunti tali; 1. 1. 6. Forme sporadiche; 1. 1. 7. Forme in -na impiegate come prenomi. 1. 2. Analisi morfonematica: distinzione in tipi: 1. 2. 1. La terminazione -ie-na: 1. 2. 1. 1. Forme in -ne; 1. 2. 2. -iana variante di -iena?; 1. 2. 3. Le formazioni in -le/-la-na; 1. 2. 4. Il suffisso -sie/-se-na, -sia-na; 1. 2. 5. I gentilizi in -ce-na/-ci-na; 1. 2. 6. Le forme in -me-na.; 1. 2. 7. Le forme in -q(e)/ -te-na e i morfemi -qa, -qu; 1. 2. 8. Forme in -qu/-ku/-cu-na e in -va-na; 1. 2. 9. Forme in -nu e basi onomastiche in -un; 1. 2. 10. Considerazioni generali sull'impiego di -na nell'onomastica. 1. 3. Il suffisso -na nel lessico; 1. 3. 1. Epiteti teonimici in -na e teonimi in -an; 1. 3. 2. Sostantivi/ avverbi in -an; 1. 3. 3. Aggettivi e nomi della sfera del 'dono'; 1. 3. 4. Ambienti tombali; 1. 3. 5. Aggettivi riferiti a comunità territoriali, cariche politiche, qualifiche personali; 1. 3. 6. Toponimi; 1. 3. 7. Suppellettile vascolare; 1. 3. 8. Nomi e avverbi direzionali; 1. 3. 9. Aggettivi numerali; 1. 3. 10. L'impiego di -na nel lessico. 2. I morfemi -r, -r(a) e -ra: 2. 1. L'Onomastica: 2. 1. 1. Repertorio delle forme in -ra; 2. 1. 2. Forme in -r/-ra + ie; 2. 1. 3. Forme onomastiche in -r; 2. 1. 4. Forme in -tra/-qra e -tru. 2. 2. Considerazioni generali: 2. 2. 1. Le forme derivate in -ra; 2. 2. 2. Le forme in -re; 2. 2. 3. Le forme in -ru e -riu; 2. 2. 4. Le forme in -ura; 2. 2. 5. Il suffisso -r + na; 2. 2. 6. Il suffisso -r + ie e le forme in -ni. 2. 3. Il suffisso -ra nel lessico: 2. 3. 1. Teonimi ed epiteti; 2. 3. 2. Le voci lessicali in -ra; 2. 3. 3. Fra radicali in /-r/ e forme con plurale animato; 2. 3. 4. Il suffisso -ra in composizione: le forme in -tra e in -qur(a). 2. 4. Conclusioni. 3. Il morfema -va e il suffi. N° de ref. del artículo ca2024
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