Descripción
Giardini editore, 2011, pp. 176 -- Il titolo di questa raccolta di liriche, Di là dallo specchio, indica il tentativo di superare i limiti dell'immagine, quella riflessa dallo specchio, sovente alterata, che non sempre, o non compiutamente, esprime la verità, condizionata com'è dalle convenzioni, dall'ipocrisia, dai falsi pudori, dall'orgoglio, dalla paura, dalla vanità, dalla voglia di apparire. Il porsi dietro lo specchio consente invece di osservare la vicenda umana restando nella spirale dei sentimenti, che vengono però vissuti fuori dalle turbolenze della quotidianità e dalla ridda delle passioni. Si tratta di una poetica che cerca di ritrovare i valori fondamentali della vita, smarriti, e di dare di nuovo un senso alla inquiete vicende quotidiane: uno stimolante Zibaldone di emozioni e di impressioni che è anche, e soprattutto, un libro di pensieri, che fanno 'pensare' e spingono tutti a condividere, coerentemente, il dovere di un responsabile impegno comune. A questa poetica si affianca un linguaggio comprensibile e immediato, anche se colto e ricco di citazioni letterarie, retto da un costrutto sintattico lineare e legato a modelli consolidati dalla tradizione, adatto, secondo l'Autore, a recuperare un ordine di valori e di sentimenti immutabile e sempre valido. Sommario: Presentazione di Mario Bozzo; Nota dell'Autore. Di là dall'ultimo tramonto. E i turbamenti…al vespro! Divagazione. Oltre l'ultimo arco di cielo. Sotto la neve… . Epilogo. Non una lacrima. Dinanzi al Cristo di Dalì. Ricordando la morte di Aldo Moro. Leggendo Spoon River di Lee Masters. Tempi di luna stanca. Dopo un terremoto. Brandelli di memorie. Oh, se una coltre… ! Leggendo Langston Hughes. E poi la bonaccia! È iniziato il tempo dell'attesa! Hellas. Ho scritto il tuo nome… . Oltre la sera n° 1. Ho visto una pietra sputare sangue. Alarico. Su quella pietra attenderò. A Castlerigg Manor. Albione. Sulla collina di Ramsbottom. Luci di Bohème. Triste Pierrot. Verrà il giorno del plenilunio. Tempo che non è più. Irride primavera… . Quali grandi spazi!… . Winnie Mandela. Ogni attimo un grano di rosario. Non osare oltre. In attesa dell'ultimo crepuscolo. Arcobaleno. Dinanzi a un affresco. Il mare. L'addio. Non indagare invano! E la fine sarà principio. Leggendo Giovanni, 4 [La Samaritana]. Tramonto. Rivisitando il Centro antico di Cosenza. Attenderò in un angolo di cielo. Come nei primi albori! Non c'è vita… . Forse, malinconia… . Il tempo non ha tempo. Lì, sarà breve lo spazio delle ombre! A Dario Bellezza. O novello Deucalione! Lettera a Giuseppe. Ascoltando Vivaldi e Händel. Ritroverai schegge della tua anima. Almeno la memoria! Smarrirsi negli spazi infiniti. Non ho conosciuto fiaba. Il mio arcobaleno. È anche il nostro tempo… . E il naufragar m'è dolce in questo mare. Il sole è ormai di là dai monti. Quel che altri non pensano. Non sarà più primavera. Anche noi abbiamo mendicato! Ho ritrovato il silenzio. Quale iniquità! Il vecchio, forse, in me non c'è. La protervia. Qual tedio viver senza sofferenza! La speranza è germe di sorriso. Ti sei dischiusa, bella di notte! Fiori di campo sui vetri. Quante volte…! E la lastra di buio si squarciò… . Poi, tutto diventa chiaro! Chino sulle piaghe del mondo. Sarà quella l'ora del deserto…! Un punto di luce… . Lì, tutto si trasfigura. Ove si schiude l'anima. Lambendo l'isola di Stromboli. Lassù, si smorzano le angustie. A te avvinto resterò, anima mia. E tornano le stridule rondini. Quando si schiudevano le viole mammole. Di nuovo nella prima alba. In una goccia di rugiada. Levati alta in volo, anima mia! Leggendo The Lake Isle of Innisfree. Lo scoglio della Regina. Solo reverie. Preghiera di deserto. Agosto senz'anima. Anche la nube si dissolverà. L'anima diverrà nebbia di luna. Un raggio di luna… . Tra la notte e l'alba… . Solo un bisbiglio di fronde. Pensieri dopo la lettura di Tracce di Tomas Tranströmer. Ascolta i silenti palpiti! Solo una spoglia di luce. Quale attesa? Forse, un'altra gioventù. Solo lame di. N° de ref. del artículo ca1709
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