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Publicado por Roma, 1960., 1960
Librería: Libreria Gullà, Roma, ROMA, Italia
In-8° pp. 230, bross. edit. Ottimo stato.
Publicado por Roma, Edizioni Rapporti Europei,, Roma, 1961
Librería: Studio Bibliografico Marini, ROMA, RM, Italia
paperback. Condición: Molto buono (Very Good). Anno II. Testi di Miguel Hernandez (Diez pensamientos ineditos), Carlo Bo (Manzoni in Germania), Camillo Sbarbaro (Contagocce), Juan Goytisolo (Attualità di Larra), Pensieri elementari (Nelo Risi), Giovanni Arpino (A se stesso per un compleanno), Angela Bianchini (Ritratto immaginario di Camilo Josè Cela) at al. Con illustrazioni, foto e disegni in nero . 8vo. pp. 230. . Molto buono (Very Good). . Anno II. . Book.
Publicado por Roma, Edizioni Rapporti Europei,, Roma, 1960
Librería: Studio Bibliografico Marini, ROMA, RM, Italia
paperback. Condición: Molto buono (Very Good). Anno I. Scritti di Giancarlo Vigorelli (L'Europa, questo rapporto), Salvatore Quasimodo (Varvàra Alexandrovna), O. Knipper-Cechova (Gli ultimi anni di Cechov), Bertolt Brecht (Popolarità e realismo), Jorge Guillén (Perspectivas con fuentes), Guido Piovene (A livello della ragione), Lawrence Durrell (Nella valle di Nemea) et al. Con illustrazioni, foto e disegni in nero . 8vo. pp. 232. . Molto buono (Very Good). . Anno I. . Book.
Publicado por Chiasso - Zurich - Genève, Elvetica Edizioni,, Chiasso - Zurich - Genève
Librería: Studio Bibliografico Marini, ROMA, RM, Italia
paperback. Condición: Molto buono (Very Good). Anno I. Scritti di Sèdar Senghor (L'Afrique l'Europe mes Trois Graces la Poesie / Intervie par Marcelle Glisenti), Luigi Magnani (Stendhal e il sublime), Renzo Guasco (Tutta la storia di Manzù), Giorgio Soavi (Ben Shahn e le sue immagini della fatica umana), Guido Ballo (L'anti-comportamento:spazio attivo / struttura) et al. Con illustrazioni, foto e disegni in nero . 8vo. pp. 160. . Molto buono (Very Good). . Anno I. . La rivista che, da questo numero cambia editore, è il prosiego de ''L'Europa letteraria'' fondata da Vigorelli a Roma nel 1960. Book.
Publicado por Roma, Edizioni Rapporti Europei,, Roma
Librería: Studio Bibliografico Marini, ROMA, RM, Italia
paperback. Condición: Ottimo (Fine). Anno III. Testi di Rafael Alberti (Ritorno di Bertold Brecht), Vittorio Strada (E' in atto il disgelo della critica sovietica), John Lehmann (Radicalismo intellettuale di ieri e di oggi), Elio Filippo Accrocca (Pensieri di Teilhard), Paolo Chiarini (Vittorini e Gadda in Germania), Kasimir Malevic (Extra-dry denaturato), Jean Tardieu (Ritratto di Jacques Villon) et al. Con illustrazioni, foto e disegni in nero . 8vo. pp. 178. . Ottimo (Fine). . Anno III. . Book.
Publicado por Roma, 1961., 1961
Librería: Libreria Gullà, Roma, ROMA, Italia
In-8° pp. 330 con 16 tav. di foto f.t. e alcune ill. n.t. Bross. edit. Ottimomo stato.
Publicado por Roma, 1963, 1963
Librería: Libreria Gullà, Roma, ROMA, Italia
In-8° pp. 272 con alcune ill. f.t. Bross. editoriale.
Publicado por Edizioni Rapporti Europei, ROMA, 1960
Librería: Biblioteca di Babele, Tarquinia, VT, Italia
Condición: BUONO USATO. ITALIANO Rivista bimestrale relativa ad ottobre 1960, pagine ingiallite ai bordi per fattore tempo, illustrazioni in nero nei testi e f.t., leggera traccia di umidità ai bordi più visibile alle prime carte, brossura editoriale flessibile, con traccia di umidità al dorso, usura alle punte, strappetto al bordo inf.ant. Numero pagine 256.
Librería: Studio bibliografico Faita, Masciago Primo, VA, Italia
Condición: Buono stato di conservazione. 13,5 x 20,5 cm. Legatura editoriale in brossura.
Librería: Studio bibliografico Faita, Masciago Primo, VA, Italia
Condición: Buono stato di conservazione. 13,5 x 20,5 cm. Legatura editoriale in brossura.
Librería: Studio bibliografico Faita, Masciago Primo, VA, Italia
13,5 x 20,5 cm. Buono stato di conservazione, alcune sottolineature a penna nel testo Legatura editoriale in brossura.
Librería: Studio bibliografico Faita, Masciago Primo, VA, Italia
Condición: Buono stato di conservazione. 13,5 x 20,5 cm. Legatura editoriale in brossura.
Librería: Studio bibliografico Faita, Masciago Primo, VA, Italia
Condición: Buono stato di conservazione. 13,5 x 20,5 cm. Legatura editoriale in brossura.
Librería: Studio bibliografico Faita, Masciago Primo, VA, Italia
Condición: Buono stato di conservazione. 13,5 x 20,5 cm. Legatura editoriale in brossura.
Publicado por s.L. (ma Roma), Edizioni Rapporti Europei, 1962
Librería: Studio bibliografico De Carlo, Carmagnola, TO, Italia
I ed. della rivista bimestrale "L'Europa Letteraria - Artistica - Cinematografica" (Anno III, n. 17, ottobre 1962). Direzione, redazione, amministrazione: Via P. A. Micheli, 78 - Roma. VIII piccolo/ (8) pubblicitarie illustrate in b/n+194+(6) d'informazione editoriale ed artistica/ brossura in cartoncino liscio bianco con risvolti e con grafica in nero e rosso (i piatti interni, i risvolti e l'ultimo piatto contengono informazioni pubblicitarie). Con illustrazioni in b/n nel testo e in XX tavole patinate f.t. in b/n. Con inoltre pagine pubblicitarie pubblicitarie anche illustrate in b/n inframmezzate nel testo. Stato buono (copertina e pagine leggermente brunite). Sommario: L'Europa Letteraria (Testi (Paolo Chiarini; In ricordo di Hermann Hesse - Bella Achmadulina; Omaggio a Pasternak e altre poesie (con una nota di A. M. Ripellino) - Gaetan Picon; Una nuova tradizione - Pier Paolo Pasolini; Da "Poesie mondane" - Alberto Mondadori; Vidi Israel venire dallo Yad Vaschem - Konstantin Paustowskij; Incontro con Olescia - Nazim Hikmet; Poesia-lettera per Blas de Otero - Alexandre O'Neill, Antonio Ramos Rosa, Marco Cesariny de Vasconcelos, Antonio Gedeao; Il quotidiano no e altre poesie portoghesi - Vesna Parun; Le ragazze del mausoleo) - Fatti e idee (scritti di AA.VV.) - Letture (Opere di AA.VV. - Note di AA.VV.)) - L'Europa Artistica (Testi (Lorenza Trucchi; Dal 1948, quest'anno la Biennale peggiore - Giuseppe Marchiori; In morte di Antoine Pevsner - Erik Lindegren, José Agustin Goytisolo; Due poeti per due pittori) - Destalininizzare la pittura dei paesi socialisti (Risposte di AA.VV.)) - L'Europa Cinematografica (Testi (Luigi Chiarini; A Venezia hanno vinto i "buoni sentimenti" - Kostantin Simonov; Il poema sull'infanzia di Ivan - Bernard Pingaud; La questione pregiudiziale) - Primi piani (Carlo di Carlo; Carnet di "Mamma Roma")).
Publicado por s.L. (ma Roma), Edizioni Rapporti Europei, 1961
Librería: Studio bibliografico De Carlo, Carmagnola, TO, Italia
I ed. della rivista bimestrale "L'Europa Letteraria - Artistica" (Anno II, n. 12, dicembre 1961). Direzione, redazione, amministrazione: Via P. A. Micheli, 78 - Roma. VIII piccolo/ (16) pubblicitarie illustrate in b/n+201+(7) d'informazione editoriale ed artistica+(14) pubblicitarie illustrate in b/n/ brossura in cartoncino liscio bianco con grafica in nero e verde (i piatti interni e l'ultimo piatto contengono informazioni pubblicitarie. All'ultimo piatto, inoltre, un ritratto fotografico in b/n di Katherine Mansfield). Con illustrazioni in b/n nel testo e in VIII tavole patinate f.t. in b/n. Stato buono (copertina e pagine leggermente brunite). Sommario: L'Europa Letteraria (Testi (Giancarlo Vigorelli; Il "cambiare insieme" dell'uomo e della storia - Vsèvolod Mejerchol'd; L'uva e il vino e altre schegge inedite (con una nota di Vittorio Strada) - Leonardo Sinisgalli; Piccola antologia italiana e straniera (traduzioni di Maria Banus, Alfredo de Palchi, J. M. Alonso Gami, Maurice Javion, Sonia Raiziss, Rodolfo Schott) - Eugen Jebeleanu; Il sorriso di Hiroshima e altri versi - Monique Lange; Cinque giorni al sole; Ilja Ehrenburg; I miei incontri con Tuwim - Elisaveta Bagriana; Il passato e altre poesie - Alberto arbasino; Leggendo Thom Gunn alla frontiera olandese (con una nota di Roberto Sanesi) - Ivan Skala; Carta francese, carta spagnola - Cornely Zelinski; Stile e moralità - Lino Curci; Frontiera dell'uomo - John Becker; L'aquilone) - Fatti e idee (scritti di AA.VV.) - Letture (Opere di AA.VV. - Note di AA.VV.)) - L'Europa Artistica (Testi (Giulio Carlo Argan; La pittura, la rivolta e una poetica-politica (con una nota di J. M. Castellet) - Corrado Maltese; Sulla questione della violenza - Renato Barilli; Per una nuova "serie" di Debuffet - Konstantin Paustovskij; Van Gogh: la pittura non è la "serva della realtà") - Galleria (Scritti di AA.VV.) - Letture e notizie; a cura di Lorenza Trucchi (Scritti di AA.VV.)).
Librería: Studio bibliografico Faita, Masciago Primo, VA, Italia
Condición: Buono stato di conservazione. 13,5 x 20,5 cm. Legatura editoriale in brossura.
Publicado por Roma, ALFANI EDITORE - Tip. ITER (via Raffaelli,1), 1977
Librería: Studio bibliografico De Carlo, Carmagnola, TO, Italia
Condición: Buono (Good). I ed. del periodico n° 0 NUMERO ZERO (nuova serie di Stampa Italiana) / n° 0 MENSILE DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA (ANNO 1 N°1 APRILE 1977). Direzione, redazione e amministrazione: Roma, Corso Vittorio Emanuele 343. IV/ 56 compresa la copertina/ brossura con grafica in nero e rosso e con illustrazione in b/n al primo piatto. Illustrazioni in nero e in b/n, anche pubblicitarie e grafica in nero e rosso. Progetto grafico: Ettore Vitale. Stato buono (qualche piccolo strappo ai margini della copertina - copertina e pagine brunite e con piccole fioriture). Book.
Publicado por Edizioni Rapporti Europei, Roma, 1964
Librería: BACCHETTA GIORGIO - ALFEA RARE BOOKS, Milano, Italia
Original o primera edición
Volume: 1 (3 nn.) 20.5x13,5 cm., in brossura, pp. 236, numerose altre pubblicità commerciale, editoriale, letteraria, ecc., inizio e fine rivista, molte illustrazioni in bianco e nero nei testi, prima edizione, in italiano, normali segni d'uso e tempo, buon esemplare.
Publicado por Edizioni Rapporti Europei, Roma, 1963
Librería: il Bulino libri rari, Torino, Italia
Rivista fondata a Roma nel gennaio del 1960 da Giancarlo Vigorelli, direttore della testata, e da Domenico Javarone, Condirettore fino al numero 20-21 dell'aprile-giugno 1963, poi affiancato da Davide Lajolo. I fascicoli escono nelle Edizioni Rapporti Europei. Direzione, redazione ed amministrazione della testata hanno sede inizialmente in via Micheli, per poi trasferirsi in via Montanelli, sempre a Roma. Nel 1965 inizia la nuova serie con la testata modificata, ma nello stesso anno cessano le pubblicazioni. Dal fascicolo numero 3 (giugno 1960) si aggiunge la sezione "L'Europa artistica", mentre dal numero 13 - 14 (giugno-agosto 1961) "L'Europa cinematografica"; si tratta di vere e proprie riviste all'interno della rivista, spesso separate fisicamente da un'ulteriore copertina interna. Le due sezioni trattano argomenti di arte e di cinema attraverso saggi critici, recensioni, interventi specifici e vanno a dare il nome alla rivista che nel 1965 diviene "L'Europa letteraria, artistica e cinematografica". La rivista appare strutturata in quattro parti: quella denominata "Testi" raccoglie scritti in prosa, poesia e saggi critici, quella chiamata "Fatti e idee" presenta interventi riguardanti la letteratura e l'arte in genere, "Letture" offre delle recensioni, mentre "Notiziario" offre il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, ma è una sezione che scompare dopo pochi numeri. Successivamente si aggiungono "Testi" e "Galleria" per il settore artistico, sempre "Testi" e "Primi piani" per quello cinematografico. Il periodico di Vigorelli e Javarone si propone ai suoi lettori con un programma di "rottura" nei confronti della tradizionale separatezza della cultura delle due zone dell'Europa, quella occidentale e quella orientale, sforzandosi di promuovere un confronto ideologico tra la cultura marxista e quella borghese. Vigorelli basa la sua idea sul fatto che "gli scrittori, gli artisti e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l'unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte". Appare così come "assolutamente necessario e urgente, che le cosiddette due Europe desistano di ignorarsi", e la rivista intende farsi promotrice di questo spirito affinché "l'Europa dell'una e dell'altra parte" non debbano "tardare più a conoscersi, e a riconoscersi". "L'Europa Letteraria" instaura questo confronto pubblicando accanto a diversi autori italiani opere di scrittori stranieri in traduzione e anche in lingua originale. Numero 22 - 24, anno IV, luglio - dicembre 1963. Tavola rotonda di Leningrado sul romanzo contemporaneo (Sartre, Wilson, Fedin, Venezis, Dery, Ungaretti, Lehmann, Tvardovskij, Sarraute, Laitinen, Hajek, Ehrenburg, Debenedetti, Enzensberger, Piovene, O'Brien, Matic, Sciolochov, Caillois, Granin, Lundkvist, Robbe-Grillet, Aksjonov, Paci, Golding, Leonov, Pingaud, Rlurikov, Bigiaretti, Crohmalniceanu, Anissimov, Mnacko, Simonov, Lalic, Wall, Vigorelli). Altri scritti di: Betocchi, Haldas, Barral, Redol, Ripellino, Sciascia. Cinque poeti italiani: Socrate, Lucchese, Gambetti, Parrella e Finzi. Fatti e idee: Pasternak, Andric, Reenpaa, Toynbee, De Carvalho, Monti e Kaelin. Numerosi ulteriori capitoli. Esemplare perfetto. Brossura editoriale, pp. 280 più numerose pagine pubblicitarie (editori, collane, nuove edizioni, ecc), in 8°.
Publicado por Edizioni Rapporti Europei, Roma, 1962
Librería: il Bulino libri rari, Torino, Italia
Rivista fondata a Roma nel gennaio del 1960 da Giancarlo Vigorelli, direttore della testata, e da Domenico Javarone, Condirettore fino al numero 20-21 dell'aprile-giugno 1963, poi affiancato da Davide Lajolo. I fascicoli escono nelle Edizioni Rapporti Europei. Direzione, redazione ed amministrazione della testata hanno sede inizialmente in via Micheli, per poi trasferirsi in via Montanelli, sempre a Roma. Nel 1965 inizia la nuova serie con la testata modificata, ma nello stesso anno cessano le pubblicazioni. Dal fascicolo numero 3 (giugno 1960) si aggiunge la sezione "L'Europa artistica", mentre dal numero 13 - 14 (giugno-agosto 1961) "L'Europa cinematografica"; si tratta di vere e proprie riviste all'interno della rivista, spesso separate fisicamente da un'ulteriore copertina interna. Le due sezioni trattano argomenti di arte e di cinema attraverso saggi critici, recensioni, interventi specifici e vanno a dare il nome alla rivista che nel 1965 diviene "L'Europa letteraria, artistica e cinematografica". La rivista appare strutturata in quattro parti: quella denominata "Testi" raccoglie scritti in prosa, poesia e saggi critici, quella chiamata "Fatti e idee" presenta interventi riguardanti la letteratura e l'arte in genere, "Letture" offre delle recensioni, mentre "Notiziario" offre il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, ma è una sezione che scompare dopo pochi numeri. Successivamente si aggiungono "Testi" e "Galleria" per il settore artistico, sempre "Testi" e "Primi piani" per quello cinematografico. Il periodico di Vigorelli e Javarone si propone ai suoi lettori con un programma di "rottura" nei confronti della tradizionale separatezza della cultura delle due zone dell'Europa, quella occidentale e quella orientale, sforzandosi di promuovere un confronto ideologico tra la cultura marxista e quella borghese. Vigorelli basa la sua idea sul fatto che "gli scrittori, gli artisti e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l'unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte". Appare così come "assolutamente necessario e urgente, che le cosiddette due Europe desistano di ignorarsi", e la rivista intende farsi promotrice di questo spirito affinché "l'Europa dell'una e dell'altra parte" non debbano "tardare più a conoscersi, e a riconoscersi". "L'Europa Letteraria" instaura questo confronto pubblicando accanto a diversi autori italiani opere di scrittori stranieri in traduzione e anche in lingua originale. Opera riccamente illustrata da tavole in nero fuori testo a piena pagina ed illustrazioni in nero nel testo. Numero 18, anno III, dicembre 1962. Lehmann: Radicalismo intellettuale di ieri e di oggi. Vittorio Strada: E' in atto il disgelo della critica sovietica. Vigorelli: Testimonianza per Gregor Von Rezzoni. Lalic, Ivanisevic, Ramous, Popa: Così cantava Orfeo e altre poesie jugoslave. In memoria di Mario Puccini con lettere inedite di Thomas Mann e Valery Lardbaud. Una lettera di Bertrand Russel alla Comunità Europea Scrittori. Carpi: La lezione delle Quattro giornate di Napoli. Dibattito polacco sulla libertà e sulla responsabilità del film d'oggi. In difesa delle nuove ricerche dei pittori sovietici. Numerosi ulteriori capitoli. Esemplare perfetto. Brossura editoriale, pp. 177 più numerose pagine pubblicitarie (editori, collane, nuove edizioni, ecc), in 8°.
Publicado por Edizioni Rapporti Europei, Roma, 1964
Librería: il Bulino libri rari, Torino, Italia
Rivista fondata a Roma nel gennaio del 1960 da Giancarlo Vigorelli, direttore della testata, e da Domenico Javarone, Condirettore fino al numero 20-21 dell'aprile-giugno 1963, poi affiancato da Davide Lajolo. I fascicoli escono nelle Edizioni Rapporti Europei. Direzione, redazione ed amministrazione della testata hanno sede inizialmente in via Micheli, per poi trasferirsi in via Montanelli, sempre a Roma. Nel 1965 inizia la nuova serie con la testata modificata, ma nello stesso anno cessano le pubblicazioni. Dal fascicolo numero 3 (giugno 1960) si aggiunge la sezione "L'Europa artistica", mentre dal numero 13 - 14 (giugno-agosto 1961) "L'Europa cinematografica"; si tratta di vere e proprie riviste all'interno della rivista, spesso separate fisicamente da un'ulteriore copertina interna. Le due sezioni trattano argomenti di arte e di cinema attraverso saggi critici, recensioni, interventi specifici e vanno a dare il nome alla rivista che nel 1965 diviene "L'Europa letteraria, artistica e cinematografica". La rivista appare strutturata in quattro parti: quella denominata "Testi" raccoglie scritti in prosa, poesia e saggi critici, quella chiamata "Fatti e idee" presenta interventi riguardanti la letteratura e l'arte in genere, "Letture" offre delle recensioni, mentre "Notiziario" offre il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, ma è una sezione che scompare dopo pochi numeri. Successivamente si aggiungono "Testi" e "Galleria" per il settore artistico, sempre "Testi" e "Primi piani" per quello cinematografico. Il periodico di Vigorelli e Javarone si propone ai suoi lettori con un programma di "rottura" nei confronti della tradizionale separatezza della cultura delle due zone dell'Europa, quella occidentale e quella orientale, sforzandosi di promuovere un confronto ideologico tra la cultura marxista e quella borghese. Vigorelli basa la sua idea sul fatto che "gli scrittori, gli artisti e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l'unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte". Appare così come "assolutamente necessario e urgente, che le cosiddette due Europe desistano di ignorarsi", e la rivista intende farsi promotrice di questo spirito affinché "l'Europa dell'una e dell'altra parte" non debbano "tardare più a conoscersi, e a riconoscersi". "L'Europa Letteraria" instaura questo confronto pubblicando accanto a diversi autori italiani opere di scrittori stranieri in traduzione e anche in lingua originale. Opera riccamente illustrata da tavole in nero fuori testo a piena pagina ed illustrazioni in nero nel testo. Numero 30 - 32, anno V, giugno - settembre 1964. Vigorelli: Unità religiosa e divisione politica? Ehrenburg: La mia libertà spirituale. Omaggio a Quasimodo. Tavola rotonda sulla letteratura cecoslovacca. Achmadulina: La mia genealogia, e altre poesie di: Kastelan, Borlenghi, Marsciak. Ballo, Trucchi, Russoli, Boatto, Marchiori, Menna, Pintaric, Restany: Bilancio della Biennale. Levi: La porta di Manzù. Intervista con Antonioni. Carpi: La vita di Chaplin. Ginzburg, Leonetti, Siciliano, Gatto: Il "vangelo" di Pasolini. Numerosi ulteriori capitoli. Esemplare perfetto. Brossura editoriale, pp.236 più numerose pagine pubblicitarie (editori, collane, nuove edizioni, ecc), in 8°.
Publicado por Edizioni Rapporti Europei, Roma, 1964
Librería: il Bulino libri rari, Torino, Italia
Rivista fondata a Roma nel gennaio del 1960 da Giancarlo Vigorelli, direttore della testata, e da Domenico Javarone, Condirettore fino al numero 20-21 dell'aprile-giugno 1963, poi affiancato da Davide Lajolo. I fascicoli escono nelle Edizioni Rapporti Europei. Direzione, redazione ed amministrazione della testata hanno sede inizialmente in via Micheli, per poi trasferirsi in via Montanelli, sempre a Roma. Nel 1965 inizia la nuova serie con la testata modificata, ma nello stesso anno cessano le pubblicazioni. Dal fascicolo numero 3 (giugno 1960) si aggiunge la sezione "L'Europa artistica", mentre dal numero 13 - 14 (giugno-agosto 1961) "L'Europa cinematografica"; si tratta di vere e proprie riviste all'interno della rivista, spesso separate fisicamente da un'ulteriore copertina interna. Le due sezioni trattano argomenti di arte e di cinema attraverso saggi critici, recensioni, interventi specifici e vanno a dare il nome alla rivista che nel 1965 diviene "L'Europa letteraria, artistica e cinematografica". La rivista appare strutturata in quattro parti: quella denominata "Testi" raccoglie scritti in prosa, poesia e saggi critici, quella chiamata "Fatti e idee" presenta interventi riguardanti la letteratura e l'arte in genere, "Letture" offre delle recensioni, mentre "Notiziario" offre il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, ma è una sezione che scompare dopo pochi numeri. Successivamente si aggiungono "Testi" e "Galleria" per il settore artistico, sempre "Testi" e "Primi piani" per quello cinematografico. Il periodico di Vigorelli e Javarone si propone ai suoi lettori con un programma di "rottura" nei confronti della tradizionale separatezza della cultura delle due zone dell'Europa, quella occidentale e quella orientale, sforzandosi di promuovere un confronto ideologico tra la cultura marxista e quella borghese. Vigorelli basa la sua idea sul fatto che "gli scrittori, gli artisti e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l'unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte". Appare così come "assolutamente necessario e urgente, che le cosiddette due Europe desistano di ignorarsi", e la rivista intende farsi promotrice di questo spirito affinché "l'Europa dell'una e dell'altra parte" non debbano "tardare più a conoscersi, e a riconoscersi". "L'Europa Letteraria" instaura questo confronto pubblicando accanto a diversi autori italiani opere di scrittori stranieri in traduzione e anche in lingua originale. Opera riccamente illustrata da tavole in nero fuori testo a piena pagina ed illustrazioni in nero nel testo. Numero 29, anno V, maggio 1964. Bo: Nel centenario di Unamuno e un ricordo di M. T. Léon. Il mio nome sia Gantenbein: dal romanzo inedito di Max Frisch. Ripellino: Avanguardia 1964 a Praga. Poesie di: Benjamin, O'Neill, Luzi. Intervista di Venturoli: Nelle sue ultime parole il testamento artistico e civile di Morandi. Trucchi: A Londra il bilancio di una decade. Mida, Vento: Il cinema e lo sterminio degli ebrei. Fellini: Giulietta e l'educazione cattolicheggiante. Numerosi ulteriori capitoli. Esemplare perfetto. Brossura editoriale, pp. 169 più numerose pagine pubblicitarie (editori, collane, nuove edizioni, ecc), in 8°.
Publicado por Edizioni Rapporti Europei, Roma, 1964
Librería: il Bulino libri rari, Torino, Italia
Rivista fondata a Roma nel gennaio del 1960 da Giancarlo Vigorelli, direttore della testata, e da Domenico Javarone, Condirettore fino al numero 20-21 dell'aprile-giugno 1963, poi affiancato da Davide Lajolo. I fascicoli escono nelle Edizioni Rapporti Europei. Direzione, redazione ed amministrazione della testata hanno sede inizialmente in via Micheli, per poi trasferirsi in via Montanelli, sempre a Roma. Nel 1965 inizia la nuova serie con la testata modificata, ma nello stesso anno cessano le pubblicazioni. Dal fascicolo numero 3 (giugno 1960) si aggiunge la sezione "L'Europa artistica", mentre dal numero 13 - 14 (giugno-agosto 1961) "L'Europa cinematografica"; si tratta di vere e proprie riviste all'interno della rivista, spesso separate fisicamente da un'ulteriore copertina interna. Le due sezioni trattano argomenti di arte e di cinema attraverso saggi critici, recensioni, interventi specifici e vanno a dare il nome alla rivista che nel 1965 diviene "L'Europa letteraria, artistica e cinematografica". La rivista appare strutturata in quattro parti: quella denominata "Testi" raccoglie scritti in prosa, poesia e saggi critici, quella chiamata "Fatti e idee" presenta interventi riguardanti la letteratura e l'arte in genere, "Letture" offre delle recensioni, mentre "Notiziario" offre il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, ma è una sezione che scompare dopo pochi numeri. Successivamente si aggiungono "Testi" e "Galleria" per il settore artistico, sempre "Testi" e "Primi piani" per quello cinematografico. Il periodico di Vigorelli e Javarone si propone ai suoi lettori con un programma di "rottura" nei confronti della tradizionale separatezza della cultura delle due zone dell'Europa, quella occidentale e quella orientale, sforzandosi di promuovere un confronto ideologico tra la cultura marxista e quella borghese. Vigorelli basa la sua idea sul fatto che "gli scrittori, gli artisti e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l'unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte". Appare così come "assolutamente necessario e urgente, che le cosiddette due Europe desistano di ignorarsi", e la rivista intende farsi promotrice di questo spirito affinché "l'Europa dell'una e dell'altra parte" non debbano "tardare più a conoscersi, e a riconoscersi". "L'Europa Letteraria" instaura questo confronto pubblicando accanto a diversi autori italiani opere di scrittori stranieri in traduzione e anche in lingua originale. Opera riccamente illustrata da tavole in nero fuori testo a piena pagina ed illustrazioni in nero nel testo. Numero 28, anno V, aprile 1964. Arnold Toynbee - Philip Toynbee: Dialogo tra due generazioni sul nostro tempo. Da Praga: un racconto di Mnacko vietato in occidente (esclusiva mondiale). Bernari: Non è avanguardia. Bevilacqua: La rivolta del 1922. Zveteremich: Cibernetica e letteratura in URSS. Arbasino: Il mestiere di poligrafo. Omaggio a Cagli: De Grada, Crispolti, Bellonzi, Carrieri, Russoli, Marchiori, Kammerer, Vigorelli. Tavola rotonda: Fellini, Emanuelli, Blasetti, Zampa, Gandin, Bizzarri, Savioli, Petri. Lettere da: Stoccolma, Zagabria, Parigi, Praga, Monaco. Numerosi ulteriori capitoli. Esemplare perfetto. Brossura editoriale, pp. 174 più numerose pagine pubblicitarie (editori, collane, nuove edizioni, ecc), in 8°.
Publicado por Edizioni Rapporti Europei, Roma, 1964
Librería: il Bulino libri rari, Torino, Italia
Rivista fondata a Roma nel gennaio del 1960 da Giancarlo Vigorelli, direttore della testata, e da Domenico Javarone, Condirettore fino al numero 20-21 dell'aprile-giugno 1963, poi affiancato da Davide Lajolo. I fascicoli escono nelle Edizioni Rapporti Europei. Direzione, redazione ed amministrazione della testata hanno sede inizialmente in via Micheli, per poi trasferirsi in via Montanelli, sempre a Roma. Nel 1965 inizia la nuova serie con la testata modificata, ma nello stesso anno cessano le pubblicazioni. Dal fascicolo numero 3 (giugno 1960) si aggiunge la sezione "L'Europa artistica", mentre dal numero 13 - 14 (giugno-agosto 1961) "L'Europa cinematografica"; si tratta di vere e proprie riviste all'interno della rivista, spesso separate fisicamente da un'ulteriore copertina interna. Le due sezioni trattano argomenti di arte e di cinema attraverso saggi critici, recensioni, interventi specifici e vanno a dare il nome alla rivista che nel 1965 diviene "L'Europa letteraria, artistica e cinematografica". La rivista appare strutturata in quattro parti: quella denominata "Testi" raccoglie scritti in prosa, poesia e saggi critici, quella chiamata "Fatti e idee" presenta interventi riguardanti la letteratura e l'arte in genere, "Letture" offre delle recensioni, mentre "Notiziario" offre il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, ma è una sezione che scompare dopo pochi numeri. Successivamente si aggiungono "Testi" e "Galleria" per il settore artistico, sempre "Testi" e "Primi piani" per quello cinematografico. Il periodico di Vigorelli e Javarone si propone ai suoi lettori con un programma di "rottura" nei confronti della tradizionale separatezza della cultura delle due zone dell'Europa, quella occidentale e quella orientale, sforzandosi di promuovere un confronto ideologico tra la cultura marxista e quella borghese. Vigorelli basa la sua idea sul fatto che "gli scrittori, gli artisti e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l'unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte". Appare così come "assolutamente necessario e urgente, che le cosiddette due Europe desistano di ignorarsi", e la rivista intende farsi promotrice di questo spirito affinché "l'Europa dell'una e dell'altra parte" non debbano "tardare più a conoscersi, e a riconoscersi". "L'Europa Letteraria" instaura questo confronto pubblicando accanto a diversi autori italiani opere di scrittori stranieri in traduzione e anche in lingua originale. Opera riccamente illustrata da tavole in nero fuori testo a piena pagina ed illustrazioni in nero nel testo. Numero 27, anno V, marzo 1964. Achmatova: I miei incontri con Modigliani. Lajolo: Moravia e Pavese. Butor: Proust e le opere d'arte immaginarie. De Grada: Tendenzen. Barilli: Recalcati. Dieci voci per "Il Silenzio" di Bergman. Sciascia: Germi, un ragguaglio arretrato. Tavola rotonda: De Sica, Margadonna, Mida, Alatri, Rossi, Pottino, Vancini, S. Cecchi D'Amico, Solinas, G. Macchi, Bernari. Intervista con De Sanctis e De' Concini. Numerosi ulteriori capitoli. Esemplare perfetto. Brossura editoriale, pp. 174 più numerose pagine pubblicitarie (editori, collane, nuove edizioni, ecc), in 8°.
Publicado por Edizioni Rapporti Europei, Roma, 1964
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Rivista fondata a Roma nel gennaio del 1960 da Giancarlo Vigorelli, direttore della testata, e da Domenico Javarone, Condirettore fino al numero 20-21 dell'aprile-giugno 1963, poi affiancato da Davide Lajolo. I fascicoli escono nelle Edizioni Rapporti Europei. Direzione, redazione ed amministrazione della testata hanno sede inizialmente in via Micheli, per poi trasferirsi in via Montanelli, sempre a Roma. Nel 1965 inizia la nuova serie con la testata modificata, ma nello stesso anno cessano le pubblicazioni. Dal fascicolo numero 3 (giugno 1960) si aggiunge la sezione "L'Europa artistica", mentre dal numero 13 - 14 (giugno-agosto 1961) "L'Europa cinematografica"; si tratta di vere e proprie riviste all'interno della rivista, spesso separate fisicamente da un'ulteriore copertina interna. Le due sezioni trattano argomenti di arte e di cinema attraverso saggi critici, recensioni, interventi specifici e vanno a dare il nome alla rivista che nel 1965 diviene "L'Europa letteraria, artistica e cinematografica". La rivista appare strutturata in quattro parti: quella denominata "Testi" raccoglie scritti in prosa, poesia e saggi critici, quella chiamata "Fatti e idee" presenta interventi riguardanti la letteratura e l'arte in genere, "Letture" offre delle recensioni, mentre "Notiziario" offre il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, ma è una sezione che scompare dopo pochi numeri. Successivamente si aggiungono "Testi" e "Galleria" per il settore artistico, sempre "Testi" e "Primi piani" per quello cinematografico. Il periodico di Vigorelli e Javarone si propone ai suoi lettori con un programma di "rottura" nei confronti della tradizionale separatezza della cultura delle due zone dell'Europa, quella occidentale e quella orientale, sforzandosi di promuovere un confronto ideologico tra la cultura marxista e quella borghese. Vigorelli basa la sua idea sul fatto che "gli scrittori, gli artisti e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l'unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte". Appare così come "assolutamente necessario e urgente, che le cosiddette due Europe desistano di ignorarsi", e la rivista intende farsi promotrice di questo spirito affinché "l'Europa dell'una e dell'altra parte" non debbano "tardare più a conoscersi, e a riconoscersi". "L'Europa Letteraria" instaura questo confronto pubblicando accanto a diversi autori italiani opere di scrittori stranieri in traduzione e anche in lingua originale. Opera riccamente illustrata da tavole in nero fuori testo a piena pagina ed illustrazioni in nero nel testo. Numero 26, anno V, febbraio 1964. Strada: Per il "Premio Lenin" a Solzenitsyn. Montale: Poesia, pitture e disegni, un'intervista, testimonianze di Piovene e Frenzel e una traduzione di Jouve. Lettere inedite di Dylan Thomas. Moravia: Il romanzo in Italia potrebbe anche essere finito. Bassani: Chi corre dietro al pubblico non ha niente dentro di sé. J.A. Goytisolo: I poeti catalani. Poesie di: Martinson, Kranidiotis, Alberti, Gheralis, Vinokurov, Beccaria, Papatzonis, Ripellino. Dall'allarme all'intervento per il cinema italiano. Trucchi, Berto: Omaggio a Burri. Argan: Un richiamo al Bernini. Restany: Da Parigi, Max Ernst.Fatti e idee:Sanesi, Finzi, Siciliano, Quasimodo, ecc. Numerosi ulteriori capitoli. Esemplare perfetto. Brossura editoriale, pp. 176 più numerose pagine pubblicitarie (editori, collane, nuove edizioni, ecc), in 8°.
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Rivista fondata a Roma nel gennaio del 1960 da Giancarlo Vigorelli, direttore della testata, e da Domenico Javarone, Condirettore fino al numero 20-21 dell'aprile-giugno 1963, poi affiancato da Davide Lajolo. I fascicoli escono nelle Edizioni Rapporti Europei. Direzione, redazione ed amministrazione della testata hanno sede inizialmente in via Micheli, per poi trasferirsi in via Montanelli, sempre a Roma. Nel 1965 inizia la nuova serie con la testata modificata, ma nello stesso anno cessano le pubblicazioni. Dal fascicolo numero 3 (giugno 1960) si aggiunge la sezione "L'Europa artistica", mentre dal numero 13 - 14 (giugno-agosto 1961) "L'Europa cinematografica"; si tratta di vere e proprie riviste all'interno della rivista, spesso separate fisicamente da un'ulteriore copertina interna. Le due sezioni trattano argomenti di arte e di cinema attraverso saggi critici, recensioni, interventi specifici e vanno a dare il nome alla rivista che nel 1965 diviene "L'Europa letteraria, artistica e cinematografica". La rivista appare strutturata in quattro parti: quella denominata "Testi" raccoglie scritti in prosa, poesia e saggi critici, quella chiamata "Fatti e idee" presenta interventi riguardanti la letteratura e l'arte in genere, "Letture" offre delle recensioni, mentre "Notiziario" offre il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, ma è una sezione che scompare dopo pochi numeri. Successivamente si aggiungono "Testi" e "Galleria" per il settore artistico, sempre "Testi" e "Primi piani" per quello cinematografico. Il periodico di Vigorelli e Javarone si propone ai suoi lettori con un programma di "rottura" nei confronti della tradizionale separatezza della cultura delle due zone dell'Europa, quella occidentale e quella orientale, sforzandosi di promuovere un confronto ideologico tra la cultura marxista e quella borghese. Vigorelli basa la sua idea sul fatto che "gli scrittori, gli artisti e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l'unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte". Appare così come "assolutamente necessario e urgente, che le cosiddette due Europe desistano di ignorarsi", e la rivista intende farsi promotrice di questo spirito affinché "l'Europa dell'una e dell'altra parte" non debbano "tardare più a conoscersi, e a riconoscersi". "L'Europa Letteraria" instaura questo confronto pubblicando accanto a diversi autori italiani opere di scrittori stranieri in traduzione e anche in lingua originale. Opera riccamente illustrata da tavole in nero fuori testo a piena pagina ed illustrazioni in nero nel testo. Numero 17, anno III, ottobre 1962. Omaggio a Pasternak. Il quotidiano no e altre poesie portoghesi. Pasolini, Da "Poesie mondane". Aperto il dibattito: destalinizzare la pittura dei paesi socialisti; risposte di: Guttuso, De Grada, Vedova, Maltese, Del Guercio, Treccani, Gentilini, ecc. Dossier spagnolo. In Portogallo: cinquemila arresti. Chiarini: A Venezia hanno vinto i "buoni sentimenti". Trucchi: La biennale peggiore. Numerosi ulteriori capitoli. Esemplare perfetto. Brossura editoriale, pp. 194 più numerose pagine pubblicitarie (editori, collane, nuove edizioni, ecc), in 8°.
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Rivista fondata a Roma nel gennaio del 1960 da Giancarlo Vigorelli, direttore della testata, e da Domenico Javarone, Condirettore fino al numero 20-21 dell'aprile-giugno 1963, poi affiancato da Davide Lajolo. I fascicoli escono nelle Edizioni Rapporti Europei. Direzione, redazione ed amministrazione della testata hanno sede inizialmente in via Micheli, per poi trasferirsi in via Montanelli, sempre a Roma. Nel 1965 inizia la nuova serie con la testata modificata, ma nello stesso anno cessano le pubblicazioni. Dal fascicolo numero 3 (giugno 1960) si aggiunge la sezione "L'Europa artistica", mentre dal numero 13 - 14 (giugno-agosto 1961) "L'Europa cinematografica"; si tratta di vere e proprie riviste all'interno della rivista, spesso separate fisicamente da un'ulteriore copertina interna. Le due sezioni trattano argomenti di arte e di cinema attraverso saggi critici, recensioni, interventi specifici e vanno a dare il nome alla rivista che nel 1965 diviene "L'Europa letteraria, artistica e cinematografica". La rivista appare strutturata in quattro parti: quella denominata "Testi" raccoglie scritti in prosa, poesia e saggi critici, quella chiamata "Fatti e idee" presenta interventi riguardanti la letteratura e l'arte in genere, "Letture" offre delle recensioni, mentre "Notiziario" offre il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, ma è una sezione che scompare dopo pochi numeri. Successivamente si aggiungono "Testi" e "Galleria" per il settore artistico, sempre "Testi" e "Primi piani" per quello cinematografico. Il periodico di Vigorelli e Javarone si propone ai suoi lettori con un programma di "rottura" nei confronti della tradizionale separatezza della cultura delle due zone dell'Europa, quella occidentale e quella orientale, sforzandosi di promuovere un confronto ideologico tra la cultura marxista e quella borghese. Vigorelli basa la sua idea sul fatto che "gli scrittori, gli artisti e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l'unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte". Appare così come "assolutamente necessario e urgente, che le cosiddette due Europe desistano di ignorarsi", e la rivista intende farsi promotrice di questo spirito affinché "l'Europa dell'una e dell'altra parte" non debbano "tardare più a conoscersi, e a riconoscersi". "L'Europa Letteraria" instaura questo confronto pubblicando accanto a diversi autori italiani opere di scrittori stranieri in traduzione e anche in lingua originale. Opera riccamente illustrata da tavole in nero fuori testo a piena pagina ed illustrazioni in nero nel testo. Numero 15 - 16, anno II, giugno - agosto 1962. La Spagna e l'Europa di Juan Goytisolo. Montale, Lindegren, Pacheco, Utan, Bachmann, Correia, Risi, Megelaitis: galleria poetica. Mendes Ghelderode: In memoriam e lettere inedite. Dal Portogallo: Il poema proibito in omaggio del capitano Galvao. Pratolini: Presentazione di Edith Bruck. Neruda: Franco e la poesia. Piovene: Il futuro è tutto da fare. Intervista con Lattuada e qualche pagina del suo "notes" a cura di Mazzocchi. De Grada: Carrà a Milano. Morosini: Attualità di Levi. Barilli: Arp e Brancusi. Numerosi ulteriori capitoli. Esemplare perfetto. Brossura editoriale, pp. 271 più numerose pagine pubblicitarie (editori, collane, nuove edizioni, ecc), in 8°.
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Rivista fondata a Roma nel gennaio del 1960 da Giancarlo Vigorelli, direttore della testata, e da Domenico Javarone, Condirettore fino al numero 20-21 dell'aprile-giugno 1963, poi affiancato da Davide Lajolo. I fascicoli escono nelle Edizioni Rapporti Europei. Direzione, redazione ed amministrazione della testata hanno sede inizialmente in via Micheli, per poi trasferirsi in via Montanelli, sempre a Roma. Nel 1965 inizia la nuova serie con la testata modificata, ma nello stesso anno cessano le pubblicazioni. Dal fascicolo numero 3 (giugno 1960) si aggiunge la sezione "L'Europa artistica", mentre dal numero 13 - 14 (giugno-agosto 1961) "L'Europa cinematografica"; si tratta di vere e proprie riviste all'interno della rivista, spesso separate fisicamente da un'ulteriore copertina interna. Le due sezioni trattano argomenti di arte e di cinema attraverso saggi critici, recensioni, interventi specifici e vanno a dare il nome alla rivista che nel 1965 diviene "L'Europa letteraria, artistica e cinematografica". La rivista appare strutturata in quattro parti: quella denominata "Testi" raccoglie scritti in prosa, poesia e saggi critici, quella chiamata "Fatti e idee" presenta interventi riguardanti la letteratura e l'arte in genere, "Letture" offre delle recensioni, mentre "Notiziario" offre il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, ma è una sezione che scompare dopo pochi numeri. Successivamente si aggiungono "Testi" e "Galleria" per il settore artistico, sempre "Testi" e "Primi piani" per quello cinematografico. Il periodico di Vigorelli e Javarone si propone ai suoi lettori con un programma di "rottura" nei confronti della tradizionale separatezza della cultura delle due zone dell'Europa, quella occidentale e quella orientale, sforzandosi di promuovere un confronto ideologico tra la cultura marxista e quella borghese. Vigorelli basa la sua idea sul fatto che "gli scrittori, gli artisti e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l'unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte". Appare così come "assolutamente necessario e urgente, che le cosiddette due Europe desistano di ignorarsi", e la rivista intende farsi promotrice di questo spirito affinché "l'Europa dell'una e dell'altra parte" non debbano "tardare più a conoscersi, e a riconoscersi". "L'Europa Letteraria" instaura questo confronto pubblicando accanto a diversi autori italiani opere di scrittori stranieri in traduzione e anche in lingua originale. Opera riccamente illustrata da tavole in nero fuori testo a piena pagina ed illustrazioni in nero nel testo. Numero 13 - 14, anno II, febbraio - aprile 1962. Inediti di Gramsci. Saba: Lettere inedite per un romanzo "impubblicabile". Ungaretti: Proposta leopardiana. Quasimodo: Nuove poesie. Alicata, Debenedetti, Ferrata, Ferri, Gallo, Vigorelli: dibattito per una antologia di Gramsci. Guillén: Ultime poesie. Beniuc: La vita della vita. Proteste e speranze per un cinema spagnolo. Chiarini: La libertà meritata del cinema italiano. Sastre, De Quinto: Un documento esplosivo sul teatro spagnolo. Butor: L'arte di Mark Rothko ovvero le moschee di New York. Numerosi ulteriori capitoli. Esemplare perfetto. Brossura editoriale, pp. 271 più numerose pagine pubblicitarie (editori, collane, nuove edizioni, ecc), in 8°.
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Librería: il Bulino libri rari, Torino, Italia
Rivista fondata a Roma nel gennaio del 1960 da Giancarlo Vigorelli, direttore della testata, e da Domenico Javarone, Condirettore fino al numero 20-21 dell'aprile-giugno 1963, poi affiancato da Davide Lajolo. I fascicoli escono nelle Edizioni Rapporti Europei. Direzione, redazione ed amministrazione della testata hanno sede inizialmente in via Micheli, per poi trasferirsi in via Montanelli, sempre a Roma. Nel 1965 inizia la nuova serie con la testata modificata, ma nello stesso anno cessano le pubblicazioni. Dal fascicolo numero 3 (giugno 1960) si aggiunge la sezione "L'Europa artistica", mentre dal numero 13 - 14 (giugno-agosto 1961) "L'Europa cinematografica"; si tratta di vere e proprie riviste all'interno della rivista, spesso separate fisicamente da un'ulteriore copertina interna. Le due sezioni trattano argomenti di arte e di cinema attraverso saggi critici, recensioni, interventi specifici e vanno a dare il nome alla rivista che nel 1965 diviene "L'Europa letteraria, artistica e cinematografica". La rivista appare strutturata in quattro parti: quella denominata "Testi" raccoglie scritti in prosa, poesia e saggi critici, quella chiamata "Fatti e idee" presenta interventi riguardanti la letteratura e l'arte in genere, "Letture" offre delle recensioni, mentre "Notiziario" offre il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, ma è una sezione che scompare dopo pochi numeri. Successivamente si aggiungono "Testi" e "Galleria" per il settore artistico, sempre "Testi" e "Primi piani" per quello cinematografico. Il periodico di Vigorelli e Javarone si propone ai suoi lettori con un programma di "rottura" nei confronti della tradizionale separatezza della cultura delle due zone dell'Europa, quella occidentale e quella orientale, sforzandosi di promuovere un confronto ideologico tra la cultura marxista e quella borghese. Vigorelli basa la sua idea sul fatto che "gli scrittori, gli artisti e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l'unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte". Appare così come "assolutamente necessario e urgente, che le cosiddette due Europe desistano di ignorarsi", e la rivista intende farsi promotrice di questo spirito affinché "l'Europa dell'una e dell'altra parte" non debbano "tardare più a conoscersi, e a riconoscersi". "L'Europa Letteraria" instaura questo confronto pubblicando accanto a diversi autori italiani opere di scrittori stranieri in traduzione e anche in lingua originale. Opera riccamente illustrata da tavole in nero fuori testo a piena pagina ed illustrazioni in nero nel testo. Numero 12, anno II, dicembre 1961. Mejerchol'd: L'uva e il vino e altre scheggie inedite. Lange: Cinque giorni. Jebeleanu: Il sorriso di Hiroshima. Lettera clandestina dalla "cortina d'incenso". Argan: La pittura, la rivolta e una poetica-politica. Maltese: Sulla questione della violenza. Valsecchi: La furia di Fontana. Numerosi ulteriori capitoli. Esemplare perfetto. Brossura editoriale, pp. 201 più numerose pagine pubblicitarie (editori, collane, nuove edizioni, ecc), in 8°.