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  • Giocchino Pizzi Aka Nivildo Amrinzio

    Publicado por Poussin, Paris and Rome, 1775

    Librería: Hirschfeld Galleries, Saint Louis, MO, Estados Unidos de America

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    Full Vellum. Condición: Very Good. Nicolas Poussin Ilustrador. 1st Edition. L'abate Giocchino Pizzi fu per diciotto anni, dal 1772 all'8 settembre 1790 (giorno della sua morte) custode generale dell'Arcadia, dove era entrato col nome di Nivildo Amarinzio e di cui per alcuni anni era stato pro custode. Era segretario del cardinale Marcantonio Colonna, vicario di Roma. Poeta prolifico, ha scritto sonetti e poemi d'occasione, indirizzati a papa Benedetto XIV per l'Anno Santo del 1775, a Clemente XIII per il suo possesso, al nuovo pontefice Pio VI in occasione della sua elezione, ai duchi di Savoia. Era accademico della Crusca e dell'Accademia di San Luca. I suoi versi aprono uno spaccato sulla vita mondana e religiosa, su nozze decessi e altri eventi, a Roma, nel maturo Settecento. Fu al centro del dissidio sulla incoronazione in Campidoglio di Corilla Olimpica, dissidio che provocò una scissione dell'Arcadia e la creazione dell'Accademia dei Forti da parte di Arcadi dissidenti, e che produsse satire e fogli volanti pieni di invettive, di caricature, di insinuazioni e di frecciate, all'indirizzo dello stesso Pizzi, di Corilla Olimpica e perfino del neoeletto papa Pio VI.[1] È stato autore di alcuni libretti d'opera, tra cui: il Componimento del giorno natalizio di Don Carlo di Borbone, 1742 e Amor prigioniero, 1752, musicati da Giovanni Battista Costanzi; il dramma per musica con danze Il gran Cid, con il quale Giovanni Paisiello debuttò alla Pergola di Firenze il 3 novembre 1775 e che fu rappresentato al Teatro di San Carlo il 12 gennaio 1780, per festeggiare la nascita di Ferdinando IV di Borbone; Il traffico de' masnadieri co' mercanti turchi, musicato da Salvatore Viganò che è stato anche il coreografo delle tre danze. The English Translation Giocchino Pizzi was for eighteen years, from 1772 to 8 September 1790 (day of his death), the general guardian of Arcadia, where he had entered the name of Nivildo Amarinzio and for some years he had been pro custodian. He was the secretary of Cardinal Marcantonio Colonna, vicar of Rome. A prolific poet, he wrote sonnets and second-hand poems, addressed to Pope Benedict XIV for the Holy Year of 1775, to Clement XIII for his possession, to the new Pope Pius VI on the occasion of his election, to the dukes of Savoy. He was an academic of the Crusca and of the Accademia di San Luca. His verses open a cross-section on worldly and religious life, on marriage deaths and other events, in Rome, in the mature eighteenth century. It was at the center of the dissolution on the coronation in the Capitol Hill of the Olympic Corilla, a disagreement that caused a division of Arcadia and the creation of the Academy of the Forts by the dissident Arcadi, and that produced satire and flying sheets full of invective, caricatures, insinuations and arrows, to the address of Pizzi himself, of Corilla Olimpica and even of the newly elected Pope Pius VI. [1] He was the author of some opera librettos, including: the Component of the Christmas Day of Don Carlo di Borbone, 1742 and Amor Prisoner, 1752, set to music by Giovanni Battista Costanzi; the drama for music with dances The grand Cid, with which Giovanni Paisiello made his debut at the Florence Pergola on 3 November 1775 and which was performed at the Teatro di San Carlo on 12 January 1780, to celebrate the birth of Ferdinando IV di Borbone; The traffic of the masnadieri with Turkish merchants, music by Salvatore Viganò who was also the choreographer of the three dances Size: Elephant Folio. Private Press.