Descripción
Matita e lumeggiature a gessetto bianco misure: mm 532 x 373 Pittore, raffinato disegnatore, bibliofilo, letterato, collezionista, poeta, critico e storico dell?arte. A soli quindici anni è accolto nell'Accademia dell?Arcadia quale poeta. Successivamente segue a Brera i corsi di Traballesi, Knoller e Appiani. Nel 1795 è a Roma dove stringe amicizia con Felice Giani, Angelika Kauffmann e soprattutto con Antonio Canova, di cui diventa amico fraterno. Nel 1801, a soli ventiquattro anni, è nominato Segretario dell?Accademia di Brera. Grazie anche al sostegno della Repubblica Cisalpina egli imprime una svolta radicale alla suddetta istituzione, redigendo i nuovi statuti, ampliando la collezione della Pinacoteca (si ricorda fra tutti l?acquisto dello ?Sposalizio della Vergine? di Raffaello) e raccogliendo svariato materiale didattico: stampe, gessi, libri. Viaggia intanto a Roma, Napoli e Parigi, dove fa la conoscenza di David. Nel 1802 vince il concorso bandito dalla repubblica Cisalpina con il dipinto La Riconoscenza della Repubblica italiana a Napoleone. Nel 1807 da le dimissioni dall'Accademia a causa dei contrasti col governo e la nuova politica- da lui giudicata troppo severa- di Napoleone. Nello stesso anno, su incarico del Viceré Eugenio di Beauharnais realizza una copia del Cenacolo vinciano. Per questa occasione pubblica nel 1810 il saggio Del Cenacolo di Leonardo da Vinci, che riscuote un immediato successo ed è ancora oggi considerato un testo fondamentale. Bossi muore prematuramente nel 1815 lasciando incompiuta la commissione per gli affreschi di Villa Melzi a Bellagio. Giuseppe Bossi fu un infaticabile ed eccelso disegnatore. Egli utilizzava il disegno come momento di studio ed elaborazione delle proprie idee figurative. Dotato di un segno veloce, sicuro ed energico; era inoltre in grado di realizzare, grazie all'uso di sapienti campiture opere di grande atmosfera. In questo foglio viene raffigurato un putto tratto dalla Disputa del S.S Sacramento di Raffaello, affresco realizzato intorno al 1509 nella Stanza della Segnatura in Vaticano. Il primo di sinistra, sotto la Trinità, regge il Vangelo secondo Matteo. Bossi con tratto fine ed elegante riprende la figura; un giovane putto stante, frontale, le testa rivolta a destra, con entrambe le mani sorregge il grosso volume, la gamba destra sorregge il peso, la sinistra leggermente sollevata. Si conosce una seconda versione del disegno, più finita ed accurata eseguita su una carta più pregiata, è conservata presso l'Accademia di Brera. Da un confronto diretto dei due esemplari, esattamente identici nelle dimensioni, si è compreso che il presente esemplare è probabilmente quello che Bossi ha disegnato direttamente sul posto, durante il soggiorno a Roma tra la fine del 1795 e l'autunno del 1799. Si data il disegno al 1796. Bossi inizia sul verso del foglio, accenna a matita appuntita i contorni della figura, poi si concentra sul volto infine, non soddisfatto, lo gira e ricomincia sul recto questa volta completando il disegno. La carta, originariamente bianca, deve aver subito un ingiallimento dovuto a un non corretto montaggio in passato. Il foglio è stato rinforzato e allargato lungo i due lati con strisce dello stesso tipo di carta. Per il resto ottimo stato di conservazione. Il disegno è un esempio del modus operandi di Bossi il quale "ricorre al disegno con maniacale insistenza come momento creativo unico, per affinare sempre di più la sua tecnica o anche solo per sperimentare" (Mara, 2021). L'esemplare venne acquistato dagli eredi Giuseppe Bossi di Milano, Virginia e Lotty Bossi, nel 1925 per la collezione Luigi e Este Milani, Busto Arsizio, poi ceduto dagli eredi. Si conserva iscrizione sul cartoncino di fondo.Il foglio è stato esposto presso la Braidense nel 1984, vedi catalogo pag. 95. Bibliografia: AA.VV. Giuseppe Bossi Pittore, Busto Arsizio, 1965; L.T.Brunetto Giuseppe Bossi. L?Uomo e L?opera, Busto Arsizio, Pianezza Editore, 1983. N° de ref. del artículo 002151
Contactar al vendedor
Denunciar este artículo