Descripción
Fabrizio Serra, 2019, 2 volumi, pp. 120 + 192 (pp. complessive 312), con figure in bianco/nero n.t. -- Quando, nel terzo decennio del Seicento, alcuni gruppi di musici cominciarono a spostarsi di città in città per rappresentare opere a pagamento, da almeno mezzo secolo le carrozze e le barche delle compagnie dei comici dell'arte percorrevano quelle stesse vie per poter tenere le loro lunghe stagioni di recita nelle diverse sale di spettacolo attive sulla Penisola. Ancora in modo embrionale, si prefigurò allora la nascita di due diversi ambiti professionali in un settore, quello dello spettacolo commerciale, sino a quel momento totalmente monopolizzato dai comici. Sarebbero occorsi diversi decenni perché una tale duplicazione divenisse effettiva e l'opera in musica si diffondesse, costituendo un'autonoma ed efficiente struttura imprenditoriale; ma fin dall'inizio vi furono punti di contatto, interscambi, condivisioni di luoghi e persone. Gli studi sull'argomento, fino ad oggi, hanno però ignorato che i termini messi in relazione nel titolo Commedia dell'arte e Opera solo in apparenza sono due, mentre in realtà sono almeno tre. Commedia dell'arte, infatti, è una locuzione ambigua che indica contemporaneamente un genere teatrale, quello delle commedie con maschere all'italiana, e un ambito professionale, l'attività delle compagnie comiche professionistiche del Cinque e Seicento. Ci si è soffermati sugli aspetti più vistosi di uno solo dei generi praticati dalle compagnie, le commedie di maschere, senza tener conto del fatto che i comici non si caratterizzarono affatto perché praticavano il professionismo nell'ambito dello spettacolo, e tantomeno lo inventarono: i comici dell'arte crearono un particolare tipo di professionismo, una specifica strutturazione e pianificazione della professione che per secoli contraddistinse il teatro italiano. Per troppo tempo il fascino e la forza di quel tipo di commedia di maschere ha coperto la reale attività delle compagnie comiche professionistiche, estendendosi indebitamente su di essa e illuminandola con una luce che ne nascondeva i veri colori. Questo studio, in due fascicoli monografici della rivista, vuole cominciare a dirigere qualche faro che rischiari almeno una parte del quadro, anche sulla base di un'attenta analisi dei documenti; esso consta di tre contributi. Nel primo si cerca di porre su basi nuove il confronto tra l'opera in musica e l'attività delle compagnie comiche professionistiche. Nel secondo è tratteggiata la figura di uno dei rarissimi casi, forse l'unico nel corso del XVII secolo, di musico che ha svolto anche il mestiere di comico, partecipando a pieno titolo a entrambe le sfere professionali. Il terzo tratta del nobile bolognese Cornelio Malvasia, come caso rappresentativo di quelle personalità appartenenti all'aristocrazia che si dedicarono all'organizzazione di spettacoli e si costituirono come punti di riferimento per l'attività dei comici, per la circolazione delle compagnie operistiche e per la nascita dei primi teatri specializzati nelle rappresentazioni musicali. Sommario: Volume I: Premessa. Abbreviazioni. Teatro dell'arte, Commedia dell'arte, Opera in musica: Commedia dell'arte e Teatro dell'arte; Compagnie d'opera itineranti e compagnie comiche; Compagnie che allestiscono opere. Leandro: Carlo Righenzi musico e comico. Volume II: Abbreviazioni. Cornelio Malvasia: Politico, militare e astronomo; Protettore e organizzatore di spettacoli. Appendice. Bibliografia. Indice dei testi drammatici. Indice delle località. Indice delle illustrazioni. Indice dei nomi e dei personaggi. N° de ref. del artículo ca2565
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