Descripción
Fabrizo Serra, 2009, pp. 312 con figure in bianco/nero e a colori -- Non più di un secolo fa Marinetti lanciava il Manifesto di fondazione del Futurismo (1909), che intendeva portare una scossa alla sonnolenza e al passatismo della cultura italiana attraverso i mezzi di trasporto moderni. All'inizio del Novecento, con il Futurismo e Morasso, siamo di fronte a una letteratura che considera la motocicletta strumento poetico e narrativo, mentre ancora oggi l'atteggiamento della critica letteraria nei confronti del mezzo di trasporto a due ruote appare fortemente tradizionalista: essa ha confinato tale veicolo negli studi di settore (economici o sociali), non considerando l'impatto che ebbe nell'immaginario letterario del XX secolo. Con questo studio ci si propone d'individuare il ruolo svolto dalla motocicletta all'interno di campi metaforici, linguistici e tematici sempre diversi, grazie anche alla pluralità di esperienze dei singoli autori. La letteratura ha dovuto familiarizzare con la motocicletta già nel periodo della belle époque, coincidente con la nascita delle prime case motociclistiche, quando s'impone agli scrittori un ammodernamento sulla base degli strumenti messi a disposizione della tecnica. Bisogna, dunque, rinnovare generi vecchi di secoli, come il sonetto o il romanzo, mediante nuovi contenuti; è necessario superare i limiti imposti dalla tradizione anche con l'ausilio di ciò che offre la società. Tutto si va rapidamente velocizzando e anche la scrittura deve essere portatrice di tale valore. I mezzi di trasporto hanno anche permesso di coniare neologismi e, in un certo senso, hanno concesso agli scrittori di giocare con la sintassi e la grammatica italiana. La presenza della motocicletta nella letteratura moderna offre l'immagine per comprendere lo sfondo ambientale, la società moderna, la mitizzazione della meccanica e le pulsioni, le attese e i desideri che l'uomo contemporaneo vive nella complessità della propria esistenza quotidiana. La tradizione culturale, ormai consolidata all'inizio di questo XXI secolo, connota positivamente la motocicletta, perché essa è diventata sinonimo di progresso e del rapido cammino dell'umanità verso nuove frontiere e conquiste della scienza e della tecnica. Con la motocicletta nasce quindi una nuova epoca culturale, che si esprime mediante un allargamento d'immagini e un rinnovamento linguistico legato soprattutto all'impiego di tale veicolo all'interno di opere narrative e poetiche. Questo libro vuole rappresentare un primo passo verso la catalogazione e la classificazione delle novità portate dal veicolo a due ruote nel panorama letterario del XX e del XXI secolo. Sommario: Introduzione. Capitolo I. «Fra codesti ordigni primeggiano i così chiamati "mezzi di trasporto"»: 1. Tra viaggio e scrittura; 2. Le profezie svelate; 3. Nuovi orizzonti. Capitolo II. Dal mito del centauro ai giorni nostri: 1. Il centauro e i nuovi miti; 2. All'inizio era motor; 3. Una lezione di 'rapidità'; 4. Filosofia e manutenzione della motocicletta. Capitolo III. Il grido futurista inneggia al motore: 1. Mario Morasso e l'estetica della velocità; 2. Il Futurismo e la nuova vita del motore; 3. Per un'iconografia del Futurismo. Capitolo IV. La motocicletta come costante narrativa: 1. Dal destriero al cavallo metallico: Calvino; 2. Un ingegnere in motocicletta; 3. Il veicolo a due ruote simbolo di evasione e quotidianità nelle opere di Volponi; 4. Pavese e i sogni infranti; 5. I giovani viaggiatori di De Carlo. Capitolo V. 'Donne e motori': 1. Scrittrici e motociclette; 2. Una nuova immagine femminile. Capitolo VI. L'Italia in moto tra generi e cliché: 1. «Motorizzarsi»; 2. Il vento eroico della rapidità; 3. Motocicletta e 'industria narrativa'; 4. Il giallo all'italiana. Capitolo VII. Motociclette tra realtà e metafora: 1. Moto militari; 2. Achille e la tartaruga. Capitolo VIII. Oltre la letteratura: 1. Poesie a tutta velocità; 2. Le canzoni dell'Italia in moto; 3. Immagini in movimento. Bibliografia. N° de ref. del artículo ca1997
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