Descripción
a cura di Beatrice Bartolomeo e Patrizia Zambon. fabrizo Serra, 2009, pp. 292 -- Paola Drigo (Castelfranco Veneto, 4 gennaio 1876 - Padova, 4 gennaio 1938), una delle voci più importanti e originali della narrativa italiana (e veneta in particolare) della prima metà del Novecento, fu autrice di una serie di racconti e di due romanzi, pubblicati ambedue nel 1936: Fine d'anno e Maria Zef. Quest'ultimo, al suo apparire, era stato recensito sul «Corriere della Sera» da Pietro Pancrazi, che vi aveva riconosciuto «i caratteri propri dell'arte pienamente raggiunta» e di un'arte non solo emotivamente coinvolgente, ma serenamente e «fortemente pensata», vigorosamente morale. Il giudizio, e la riscoperta dell'opera della scrittrice, ascrissero per sempre Paola Drigo a quel gruppo che a inizio Novecento affermò una forte e viva presenza femminile nel panorama letterario italiano: i suoi libri si accompagnarono a quelli di Deledda, Negri, Aleramo, certo meno aggressivi, ma non diversamente acuti e perspicui nel documentare l'insofferenza e il disagio di una generazione di donne che pensava con la propria testa e non voleva saperne di restare confinata in casa. Così come i romanzi, anche i racconti denunciavano le sofferenze femminili in una società oppressivamente patriarcale, la quale pretendeva, non senza crudeltà e violenza, la più assoluta subordinazione. A settanta anni dalla morte, il volume che qui si presenta, raccogliendo gli Atti di un convegno tenutosi a Padova nell'ottobre del 2007, vuole svolgere una riflessione critica approfondita sull'opera di quella che è stata certamente la maggiore scrittrice d'area veneta della prima metà del ventesimo secolo e di cui oggi l'Archivio degli Scrittori Veneti del Novecento ha la fortuna di custodire le carte. Il lascito di ciò che dello scrittoio di Paola Drigo è sopravvissuto alle pur incisive dispersioni del tempo ha consegnato all'Archivio testi di significativo interesse e contribuito così a sostenere le ragioni della nostra proposta di studio e ricerca, collocata lungo un itinerario che è in atto oramai da un decennio. La volontà di mantenere viva e anzi incrementare l'attenzione degli studi su Paola Drigo rientra, infatti, in un progetto ampio di letture critiche avviate, già dal 1998, dall'Archivio degli Scrittori Veneti del Novecento, che custodisce materiali degli scrittori del Veneto contemporaneo, promuovendone la conoscenza e lo studio mediante occasioni di incontro e dibattito scientifico. Sommario: Beatrice Bartolomeo, Patrizia Zambon, Premessa; Cesare De Michelis, Paola Drigo al di là della prosa d'arte; Saveria Chemotti, La voce e le parole. Una premessa sulla scrittura femminile italiana; Valter Boggione, La Fortuna, tra anarchia e remissività; Francesca Favaro, Senza ritorno: il dramma del chiostro dal romanzo dell'Ottocento all'esordio di Paola Drigo; Enza Del Tedesco, La letteratura e la storia. Il Risorgimento come eredità; Ricciarda Ricorda, Spazio e luoghi nei racconti di Paola Drigo; Patrizia Zambon, Tempo d'autrice: i racconti degli anni trenta; Rossana Melis, Patria e mondo nelle lettere di Paola Drigo a Bernard Berenson; Giorgio Pullini, Il primo, ma declassato, romanzo: Fine d'anno; Giorgio Bárberi Squarotti, La scure di Maria: dalla Sicilia al Friuli; Paola Azzolini, Il silenzio del Bosco Tagliato: lettura di Maria Zef; Elvio Guagnini, Maria Zef tra romanzo e sceneggiatura; Beatrice Bartolomeo, Le carte di Paola Drigo nell'Archivio degli Scrittori Veneti del Novecento; Delia Garofano, Intorno a Paola Drigo: fortuna critica di una «scrittrice virile» nel panorama della letteratura italiana femminile tra Otto e Novecento. N° de ref. del artículo ca1532
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