Descripción
fabrizo serra, 2012, pp. 216 con figure a colori e in bianco/nero n.t. -- Ogni studio sulla danza teatrale nel Settecento s'imbatte inevitabilmente in un nodo problematico: l'oggetto della ricerca non è (più). Di esso sono rimaste soltanto alcune tracce ovvero una serie di materiali eterogenei - programmi di ballo, spartiti, incisioni, trattati di danza, appunti - che rimandano a un evento irrimediabilmente perduto nella sua forma. Il presente volume mette a tema proprio questa assenza, interrogando la congerie di effetti sopravvissuta al ballet d'action attraverso una ricognizione dello 'sforzo' di dire la danza che caratterizza tutto il XVIII secolo. Nello specifico, a partire dalle opere riformatrici di G. Angiolini e J. G. Noverre nonché dai testi di diversi filosofi coevi interessati allo statuto del gesto, viene messa a fuoco la complessa relazione che lega parola e movimento corporeo, da una parte, danza e arte visiva, dall'altra, al fine di approfondire il profilo della disciplina tersicorea all'interno del più ampio sistema della rappresentazione settecentesco. Da questa analisi emerge come il segno negativo che contraddistingue variamente il ballo e il dibattito critico su di esso nel XVIII secolo sia da ricondurre non soltanto al particolare campo d'indagine ma all'essenziale matrice espressiva del gesto stesso e abbia contribuito a un progressivo slittamento del paradigma classico della mimesi della natura da un'accezione puramente 'imitativo-riproduttiva' a un modello più complesso di stampo 'espressivo-creativo'. Sommario: Introduzione. Avvertenze. I. L'originale assente: 1. L'oblio di Tersicore nella tradizione occidentale (Tra tacita esclusione e ipertrofica inclusione; Ceneri, orme e scie. Insidie investigative della danza teatrale settecentesca; Un mosaico in frammenti. Gli studi tra storiografia, specializzazione e territori di confine; Verifiche in corso. Limiti e possibilità d'indagine). 2. Interrogare il negativo. Un'ipotesi di ricerca (Liminarità di estetica e coreologia; Due "moderni" cerchi concentrici; Il fuoco d'indagine: la mimesi della natura; Sinergia in azione). II. Paradossi della mimesi tra parola e gesto: 1. La danza antica: un modello da immaginare (Ritrovare e rinnovare attraverso il linguaggio; Angiolini e l'origine in 'atto' del ballo pantomimo). 2. Il gesto: un significato da formare (Du Bos e l'esplorazione della sensibilità; L'espressione come movimento: la via engeliana attraverso e al di là della semiotica). 3. La natura: un processo da compiere (Imitazione o espressione? L'equivocità di Batteux e dei testi coreici; Diderot, Noverre e l'espressività del gesto - Linguaggio astratto e metaforico; Il dramma della rappresentazione; La danza come poesia o viceversa?). III. Ut danza artes: 1. L'espressione dentro e oltre il quadro. 2. Scritture in movimento: il programma di ballo (Un genere irriducibile; La forza della parola; Uno spazio immaginativo). 3. In principio era il gesto: Apelle, e Campaspe di Noverre (La chiave metarappresentativa; Dal tableau al ballo. I volti di Amore; Opera come processo). 4. Arte della danza e danza dell'arte: il mito di Pigmalione. Nota a margine. Inserto iconografico. Tavola sinottica. Bibliografia. Indice dei nomi. N° de ref. del artículo ca1545
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