Descripción
Puntasecca misure: mm 153 x 288; foglio: mm 337 x 473 Scultore, pittore, incisore e docente italiano. Inizia gli studi alla scuola serale di disegno a Treviso ed espone le prime creazioni in terracotta nelle vetrine dei negozi della sua città. Nel 1907 è attivo presso lo studio dello scultore Antonio Carlini e l?anno seguente a Venezia presso Urbano Nono. Alla I Esposizione di Ca? Pesaro espone i suoi capolavori giovanili in scultura e cheramografia, tecnica incisoria di tipo calcografico da lui inventata che consiste nell'impiegare una delicata matrice in ceramica. Grazie alle abilità plastiche e alla sua fantasia assume un ruolo di spicco nel panorama artistico europeo. Viaggia tra Monaco e Parigi, dove approfondisce i temi del cubismo e delle nuove avanguardie. Nel 1912 al Salon d?Automne espone un gruppo di incisioni che verranno molto apprezzate l'anno successivo alle esposizioni di Ca? Pesaro. Nel 1914 espone alla Mostra dei rifiutati alla Biennale e partecipa all'Esposizione libera Futurista tenutasi a Roma. Negli stessi anni collabora per la rivista Eroica. Dopo uno stop forzato dovuto alla guerra, si trasferisce per un periodo a Vado Ligure e nel 1923 proprio qui avrà la sua prima commissione pubblica il Monumento ai caduti. Tra il 1919-20 collabora e aderisce alla rivista Valori Plastici, riscoprendo la scultura antica e superando il naturalismo ottocentesco. Espone alla III Biennale di Monza, lavora tra Roma e Milano inaugurando il periodo della maturità con La Pisana nel 1928. Al sopraggiungere degli anni Trenta è ormai considerato il maggior scultore della sua epoca, premi, esposizioni e collaborazioni pubbliche e private sono all?ordine del giorno e sfoceranno con la nomina, per chiara fama, alla cattedra di scultura presso l?Accademia di Belle Arti di Venezia. Per Martini ogni opera doveva "esaurire una passione e uno stile", la sua ricerca artistica tesa ad unire l'antico con il moderno si caratterizza per una ricerca continua lungo tutto l?arco della sua attività. In questa rara incisione il primo piano è totalmente occupato da un corpo candido, nudo, sdraiato a terra, visto di spalle; è di una semplicità esasperata che cattura lo sguardo dello spettatore. Eburnea come una scultura in marmo. Ha lunghi capelli lisci, il braccio sinistro sotto la nuca sorretta da due cuscini fra i quali si scorge la sagoma di un seno. Il corpo è trafitto da diverse frecce, sembra addormentato, insensibile al dolore. Sopra di esso tre turgidi angioletti sembrano sollevare un manto bianco e scoprire la figura di Amore altrimenti immersa nel buio. Attraverso un tratto rapido e nitido l'intersezione di linee va a creare un forte contrasto chiaroscurale. La postura ricorda in qualche modo la scultura de La Pisana, 1929 o quella del la Donna al sole, 1930. Dunque la datazione dell'incisione potrebbe essere la medesima. Nel foglio tuttavia le gambe sono distese e viene meno quel senso di sensuale intimità, di naturale corporeità che predomina la scultura; l'idea è più di un corpo sacro, mi sembra, ideale come il concetto che esprime. In basso a sinistra nell'inciso la firma dell'artista. Oltre la battuta nel margine inferiore a matita scritte autografe: amore libero (cancellato), angeli liberano amore dalle frecce, Arturo Martini. Impressione eccellente su carta spessa goffrata color avorio. Foglio intonso. Ampi margini oltre la battuta del rame. Bibliografia per autore: Arturo Martini - Carteggio con Ruggero Nicoli, 1937 - 1946, Silvana Editoriale; Gianni Vianello, Nico Stringa. Arturo Martini. Catalogo ragionato delle sculture, Neri Pozza, 1998. N° de ref. del artículo 002159
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