Descripción
568pp, illus. Insegna del Veltro, 2013. NUOVO -- Per descrivere l atmosfera del 1945 a Reggio Emilia un esponente fascista parlò di un mare di sangue . La guerriglia antifascista, appoggiata dall aviazione e dai servizi speciali angloamericani, non ebbe remore nel praticare ogni tipo di violenza. Pur di mettere a segno qualche insignificante attacco ai convogli tedeschi sulla Via Emilia, i partigiani provocarono le più dure rappresaglie; ma soprattutto furono autori di continui atti terroristici (sabotaggi, agguati, omicidi, sequestri di persona, rapine) che portarono la violenza fratricida a livelli mai conosciuti prima d allora nel reggiano. Ciò non impedì ai fascisti reggiani di impegnarsi nel tentativo di realizzare il programma rivoluzionario repubblicano e di difendere la RSI con le armi in pugno. Nell ultima settimana dell aprile 1945 un nucleo di combattenti reggiani raggiunse il ridotto alpino in Valtellina: a quanto finora risulta, il loro reparto fu l ultimo a deporre le armi. Con l invasione angloamericana, la mattanza partigiana e la restaurazione del vecchio regime democratico, la realtà storica dovette cedere alle esigenze della propaganda, sicché nei confronti del fascismo repubblicano venne decretata la damnatio memoriae. N° de ref. del artículo 02120
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