Descripción
Fabrizio Serra, 2008, pp. 108 -- È esistito un pensiero linguistico di Giovanni Gentile? Il filosofo dell'attualismo ha una parte nella storia italiana delle idee linguistiche? Cos'erano per lui le parole e quale rischio gli sembrava celarsi dietro alla nozione di segno e di parola-veicolo? Cosa intendeva quando affermava l'unicità e l'irripetibilità di ogni singolo atto linguistico? Cosa garantisce secondo Gentile la comprensione linguistica? E la traduzione da una lingua all'altra? Si può legiferare in materia di grammatica? Quali erano le sue idee sulla nascita e sulla trasformazione degli idiomi, sulla trasmissione e sull'insegnamento della lingua, sulla scolarizzazione e sull'apprendimento scolastico dell'italiano? Come si collocano i suoi usi linguistici, affidati ad una scrittura vasta e varia, nel quadro della storia dell'italiano tra Otto e Novecento? Cercando di rispondere a queste domande, il volume di Claudia Fabrizio indaga e ripercorre alcuni dei nuclei tematici intorno ai quali si aggregano le idee linguistiche di Gentile, in un serrato confronto con i testi del filosofo, da una parte, e con i problemi linguistici di natura generale che essi sollevano, dall'altra. Il primo capitolo prende in considerazione il versante filosofico della concezione del linguaggio gentiliana; il secondo capitolo analizza gli interventi di Gentile sulla norma linguistica e grammaticale; il terzo analizza la politica linguistica intrapresa da Gentile nella scuola attraverso la riforma scolastica varata nel 1923 e la flessione che la sua filosofia subisce in senso sociale e collettivo con gli ultimi scritti; nell'ultimo capitolo infine viene passato al vaglio l'uso linguistico gentiliano, i debiti formali ch'esso intrattiene con la tradizione e la compresenza di forme alternanti di cui reca traccia. Conclude il volume il censimento, compiuto per la prima volta dall'autrice, dei libri di argomento linguistico contenuti nella biblioteca del filosofo. Sommario: Introduzione. Intuizioni e aporie del pensiero linguistico gentiliano. Capitolo primo: «La lingua significa in quanto sentimento». Il linguaggio e la parola nella filosofia di Gentile: La lingua, le lingue; Creazione libera, enérgeia; Le parole non sono segni; La natura sentimentale e spirituale della parola; La lingua come atto spirituale concreto; La sinetica, ossia il problema della comprensione linguistica; Unicità, molteplicità, irripetibilità di ogni atto linguistico; L'intelligenza emotiva e la radice sentimentale del comprendere. Capitolo secondo: «C'è una grammatica che è morta». La norma linguistica secondo l'idealismo gentiliano: Distinzione arbitraria in categorie grammaticali; La grammatica che demolisce se stessa; I rapporti con l'estetica crociana; Logica e grammatica; Tradurre. Capitolo terzo: «Ciò che fa comunità la comunità». L'insegnamento e la condivisione della lingua dalla riforma scolastica agli ultimi scritti: La lingua a scuola. I rapporti con l'educazione linguistica di Giuseppe Lombardo Radice: Le condizioni della scuola italiana negli anni Venti; L'ideale d'una educazione linguistica; Il dialetto a scuola; Il tema d'italiano; Gli insegnanti e i libri scolastici; la dissoluzione fascista della riforma gentiliana. L'ultimo Gentile: la lingua e la società: Il valore sociale dell'istituto linguistico; Il dialogo e il silenzio. Capitolo quarto: Appunti sulla lingua: Le forme; La tessitura argomentativa. Appendice. La biblioteca linguistica di Giovanni Gentile. Bibliografia. Indice dei nomi e delle cose notevoli. N° de ref. del artículo ca1979
Contactar al vendedor
Denunciar este artículo