Reseña del editor:
Avvincente e conciso, questo saggio affronta le grandi questioni della filosofia nella loro inestricabile relazione con la teologia, dando uno sguardo al passato, al presente e al futuro. John Caputo, uno dei maggiori filosofi contemporanei, introduce infatti alla relazione vitale che filosofia e teologia intrattengono. E lo fa scegliendo un'impostazione nuova: mentre riprende un tema classico, lo colloca nel nuovo orizzonte della postmodernità, là dove inaspettatamente si apre un nuovo spazio di plausibilità per la fede e per la teologia. «Da sempre teologi e filosofi si occupano delle "cose supreme", degli interrogativi più profondi che ci agitano, o meglio che incombono su di noi. Filosofi e teologi sono tipi un po' instabili, gente che è stata colpita in profondità da questi interrogativi e trascinata in un'esplorazione dello spazio esterno e interno alle nostre vite. Ognuno va avanti guardando con un occhio all'altro, perlustrando lo stesso territorio - Dio e l'etica, la nostra origine e il nostro destino -, qualche volta con un atteggiamento geloso e combattivo, qualche volta in modo cooperativo, in una sorta di litigio fra amanti che si sviluppa nel corso delle epoche» (dall'Introduzione dell'autore)
Reseña del editor:
"Il lettore rimarrà colpito dallo stile chiaro, brillante e diretto con cui Caputo tratteggia il rapporto tra filosofia e teologia nella storia occidentale. Egli mette in luce la collaborazione fra le due in epoca antica, le tensioni sorte con la modernità e il tentativo fallito della filosofia moderna di ridurre o liquidare la teologia. E sarà quasi naturalmente portato a condividere la conclusione che Caputo trae da questa vicenda storica: nella nostra epoca si è aperto un nuovo spazio di plausibilità per la religione e per la teologia." (dall'Editoriale di Andrea Aguti)
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