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Fabrizo Serra, 2015, pp. 290 -- L'esperienza dei comici italiani in Francia tra il Sedicesimo e il Diciottesimo secolo conta ormai una letteratura abbondante e apporti storico-critici di valore, che mettono in rilievo l'importanza degli scambi culturali tra i due paesi. Il viaggio dalla penisola alla Francia rappresenta il passaggio e l'incontro di competenze tecniche, poetiche e performative, sia perché i testi drammaturgici valicarono le Alpi in una migrazione costante di temi, soggetti e generi che nutrirono i contesti spettacolari ultramontani, sia perché, a loro volta, gli italiani emigrati si arricchirono proprio da quei contesti stranieri per la loro produzione artistica, in termini di nuove ibridazioni, di nuovi generi, nuove poetiche, e quindi nuove drammaturgie, sia letterarie che performative. Da qui l'importanza che ha assunto negli ultimi decenni lo studio della vita e dell'attività degli attori, della loro produzione e degli scambi culturali miranti a mettere in luce la loro attività professionale, la loro pratica attoriale e autoriale e il loro lavoro teorico. È nell'intreccio di questi elementi, all'insegna di una interdisciplinarietà che leghi prospettive storiche e teatrali ad approcci letterari e teorici, che si può cogliere la reale posizione e il reale apporto degli artisti della Comédie Italienne, in particolare nel corso del Diciottesimo secolo. All'incrocio di tutti questi aspetti e di queste angolazioni intende porsi il lavoro su François Antoine Valentin Riccoboni, che rappresenta il paradigma di tutta l'evoluzione del teatro degli Italiens in Francia e, allo stesso tempo, il prisma attraverso cui guardare a quell'esperienza nelle sue direttrici estetiche, poetiche e teoriche. Lo studio si propone di indagare la reale portata di questo personaggio, particolarmente trascurato dalla storiografia e dalla critica, nel contesto degli scambi culturali tra Italia e Francia, in quello del teatro della Comédie Italienne di Parigi, ma anche, più in generale, nel contesto del teatro francese ed europeo del Diciottesimo secolo. Sommario: Nota introduttiva. Parte prima. Un profilo biografico e artistico: Tra Mantova e Parigi: dalla nascita all'approdo in Francia (1707-1716): Attorno al berceau dell'infante; Prima infanzia tra peregrinazioni nei circuiti professionistici italiani e i tentativi di riforma di Lelio e Flaminia. Parigi. Gli anni di formazione (1716-1726): Dalle stanze dei Gesuiti…; …all'intimo cubicolo. La formazione professionale e la prima stagione alla Comédie Italienne (1726-1731): Lelio le fils: il debutto a teatro; La Comédie Italienne all'epoca del debutto di François, e Pierre François Biancolelli maître camarade; Il gran rifiuto dei Romains, il passaggio in Belgio e la partenza per Parma (1729-1730). Dal rientro a Parigi alla pubblicazione dell'Art du Théâtre: tra poetiche goliardìe, passi di danza e fascinazioni massoniche, la seconda stagione alla Comédie Italienne (1731-1750): Rientro a teatro e poetici sollazzi al Caveau; Sogni d'oltremanica e fascinazioni massoniche; Il matrimonio con Marie Jeanne e il definitivo ritiro dalle scene. «Ce qui lui venait de la plume s'en allait par le soufflet». Una decadenza maledetta? (1750-1772): In Italia: Sul versante francese, Lelio diseredato; Da Venezia a Parigi, silenzi illustri. L'ultimo rientro in Francia e gli ultimi anni di vita. Parte seconda. Lelio le fils attore, musicista, cantante, ballerino: Pratica scenica e abilità performative nel repertorio italiano e francese della Comédie Italienne di Parigi: Un ritratto sedimentato; Sigismond e Cléarte, due principi in scena: François e il repertorio italiano; Tra Lelio e Arlecchino: François attore nel repertorio francese; Aspetti di pratica scenica sotto il segno della tradizione italiana. François e le arti musicali: Tra musica e canto; A passi di danza: Verso la danza pantomima. Alcune conclusioni preliminari: per un nuovo ritratto all'insegna di Proteo: Parte terza. François Riccoboni autore pe. N° de ref. del artículo ca1541
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